02 / 11 / 2018

Seo Napoli. Scopri come essere primo su Google

Stai cercando un’agenzia SEO a Napoli o un consulente SEO a Napoli?

Leggi l’articolo per scoprire gli elementi fondanti della SEO e come fare a posizionarti in prima pagina sui motori di ricerca oppure chiedici una consulenza SEO a Napoli!

Perché fare SEO è fondamentale

Se hai deciso di avviare un business online avere un sito internet non basta.

Una volta realizzato il tuo sito web il primo obiettivo deve essere quello di farti trovare dai tuoi potenziali clienti che cercano su internet i prodotti/servizi che vendi.

Ecco perché hai bisogno di una strategia SEO.

La rete oggi è un mare magnum, un oceano di contenuti dalle profondità insondate. Ogni giorno vengono prodotte e messe online centinaia e centinaia di nuove pagine web destinate a cadere nell’oblio perché non correttamente ottimizzate per i motori di ricerca.

Per evitare di annegare nell’iperproduzione di contenuti, il tuo sito deve fare la differenza.

La SEO ti aiuta a salire a galla in questo mare e a restarci, facendo in modo che il tuo sito compaia tra i primi risultati di ricerca per le parole chiave che ti interessano.

Che cos’è la SEO?

La SEO (Search Engine Optimization) è, come suggerisce l’acronimo in inglese, l’ottimizzazione per i motori di ricerca. La SEO indica quell’insieme di attività che hanno come obiettivo quello di migliorare la visibilità di un sito web sui motori di ricerca (come Google, Yahoo!, Bing etc.) in modo da posizionarlo tra i primi risultati della SERP (Search Engine Research Page), cioè la pagina dei risultati che il motore restituisce in risposta a una specifica ricerca effettuata da un utente.

Come si fa a migliorare questa visibilità?

Ci sono 3 aspetti di cui una strategia SEO deve tenere conto nella sua fase iniziale.

  • Query: sono le ricerche effettuate dagli utenti su Google. Ad esempio, se sei arrivato su questa pagina digitando “Seo Napoli”, questa è la tua query. Trovi che i risultati ottenuti siano soddisfacenti? Se sì, significa che il nostro consulente SEO ha fatto un buon lavoro!
  • Keywords: sono le parole chiave con cui gli utenti effettuano ricerche su Google. Insieme, le parole chiave compongono la query.
  • Search Intent: sono le intenzioni di ricerca latenti che stanno dietro ogni query. Quando un utente digita “ottimizzazione seo napoli” cosa sta cercando davvero? Un consulente SEO? Un’agenzia SEO? Interpretare correttamente il Search Intent è fondamentale per indicizzare correttamente il proprio sito web facendo in modo che appaia agli utenti che sono realmente interessati a trovare informazioni o acquistare proprio quello specifico prodotto o servizio.

SEA, SEO e SEM: distinguiamole

Prima di continuare è importante fare una doverosa distinzione tra SEO e SEA, che insieme costituiscono la SEM. La SEA, Search Engine Advertising è un insieme di attività di indicizzazione a pagamento, che si attua tramite il circuito Google Adwords e consente di creare delle campagne sponsorizzate su Google per far comparire il proprio sito in cima alla SERP.

Insieme, SEO e SEA formano la SEM, Search Engine Marketing, cioè tutte le attività di marketing sui motori di ricerca, che possono quindi essere sia a pagamento sia organiche. Fare questa distinzione è fondamentale per capire che d’ora in poi, quando parleremo di SEO, ci riferiremo esclusivamente a attività di posizionamento “organico” sui motori di ricerca, cioè non a pagamento.

Come funzionano i motori di ricerca?

Per fare una buona SEO bisogna innanzitutto capire come funzionano i motori di ricerca.

L’obiettivo di un motore di ricerca è quello di fornire ai suoi utenti i risultati migliori, cioè i più pertinenti rispetto alle parole chiave digitate, alla query e alle intenzioni di ricerca.

Per restituire questi risultati, il motore di ricerca si avvale di robot, anche detti spider o crawler, che scandagliano costantemente la rete alla ricerca delle pagine web che meglio soddisfano le domande degli utenti, le cataloga e le ordina in base alle query più frequenti.

Ecco come funziona un crawler:

  • analizza il campo d’azione, ovvero, a partire da una pagina di un sito scansiona tutte le altre pagine ad essa collegate grazie alla sitemap e alle istruzioni che trova nel file robots.txt. Questa operazione si chiama crawling, che in inglese vuol dire strisciare, procedere passo per passo
  • indicizza tutte le parole e i contenuti presenti nel sito e attribuisce a ciascuna pagina un ranking, una sorta di punteggio di pertinenza che serve a ordinarle nella SERP in base alla loro rilevanza per determinate chiavi di ricerca
  • scansiona tutti i link in entrata e in uscita alle varie pagine web, sia quelli provenienti dallo stesso dominio sia quelli provenienti da altri domini, e attribuisce a questi link un punteggio di qualità in base all’autorevolezza del dominio in questione e alla pertinenza degli argomenti trattati.

Il motore di ricerca per eccellenza: Google

Google è in assoluto il motore di ricerca più utilizzato dagli utenti web.

Come abbiamo spiegato, anche Google si avvale di un robot, detto Google Bot, per analizzare i siti web e ordinarli per pertinenza all’interno delle sue pagine di risultati, le SERP (Search Engine Results Page).

L’obiettivo, così come per gli altri motori di ricerca, è quello di offrire agli utenti la migliore esperienza di navigazione possibile: l’interesse di Google, che è alla base della sua stessa ragione di essere, è quello di fornire risposte utili alle persone che lo utilizzano.

Per questo motivo i criteri di analisi e selezione dei risultati migliori, il famoso algoritmo di Google, cambiano continuamente: si evolvono insieme al comportamento degli utenti e in base alle loro query.

Capire questo aspetto è fondamentale per farsi un’idea di come ragiona Google: nessuno conosce i segreti del suo algoritmo, ma non bisogna mai dimenticare che il motore di ricerca ragiona sempre in ottica customer-centric, cioè interamente centrata sull’utente e i suoi bisogni.

Come funziona Google oggi

Attualmente sono due gli aspetti principali della Google Search che una buona strategia SEO deve necessariamente tenere in considerazione:

  • il Mobile First, cioè l’importanza data ai siti web che offrono un’eccellente navigazione da dispositivi mobili
  • le Vocal Search, cioè le ricerche effettuate tramite l’assistente vocale, che hanno un carattere molto più conversazionale rispetto alle ricerche tradizionali

La maggior parte degli utenti oggi naviga da smartphone e utilizza Google Search Assistant per effettuare ricerche online, ecco perché Google ha interesse a premiare quelle pagine web che rispondono meglio a queste tipologie di ricerca e esigenze dei suoi utenti.

Questo significa che per fare una buona SEO oggi è impossibile non tenere conto:

  • del web design di un sito, che deve essere quantomeno mobile responsive, come abbiamo spiegato in questo articolo dedicato alla realizzazione dei siti web
  • del fatto che sempre più ricerche vengono effettuate tramite l’assistente vocale, quindi contengono molte più parole chiave e sono articolate come delle vere e proprie domande (ad esempio, invece che “SEO Napoli” all’assistente Google potremmo chiedere “cercami un’agenzia web che si occupa di SEO a Napoli”).

Come si fa a mantenere il posizionamento di un sito web?

Google aggiorna il suo algoritmo almeno una volta ogni 6 mesi. Ogni volta che lo fa, bisogna ricalibrare la SEO di un sito per fare in modo che risponda in maniera efficace ai nuovi criteri di selezione di Google.

In caso contrario, il sito in questione rischia di essere penalizzato dal motore, quindi di non essere più mostrato tra i primi risultati di ricerca. Attualmente Google può contare su due algoritmi che fanno il “lavoro sporco”:

  • Google Panda penalizza i siti che presentano dei difetti di navigazione, come per esempio annunci pubblicitari che coprono la pagina impedendo la lettura oppure che hanno contenuti di scarso valore e/o interesse per gli utenti
  • Google Penguin invece agisce in maniera più sottile e raffinata, penalizzando quei siti che utilizzano tecniche SEO “sporche”, come il keyword stuffing o che fanno link building in maniera impropria.

Come strutturare una buona strategia SEO?

Il punto di partenza di ogni strategia SEO che si rispetti è: ragionare come Google.

Quindi: mettere l’utente al centro.

Il passo successivo consiste nell’individuare le parole chiave per le quali posizionare il proprio sito web, a seconda del proprio mercato di riferimento, della sfera di interesse e delle scelte dei competitor.

Le keyword si differenziano in base alla loro lunghezza e complessità, in base alla pertinenza e alla rilevanza rispetto al proprio settore di interesse e in base all’intento di ricerca dell’utente.

In base alla lunghezza distinguiamo:

  • short keyword, chiavi di ricerca secche, per esempio “SEO Napoli”
  • keyword long tail, a coda lunga, contenenti un maggior numero di parole, per esempio “posizionamento motori di ricerca Napoli”

In base alla pertinenza rispetto al proprio settore di interesse si distinguono:

  • keywords principali, quelle che rappresentano il core business di un’azienda e per le quali è assolutamente necessario indicizzarsi. Nel nostro caso una keyword principale sarebbe “SEO Napoli”
  • keywords correlate, quelle che ruotano intorno alle keyword principali e per le quali è utile avere un buon posizionamento, anche perché posizionarsi per le correlate migliora anche il posizionamento delle keywords principali. Sempre portando il nostro esempio, una correlata interessante potrebbe essere “consulente SEO Napoli”, anche se in realtà siamo una web agency.

In base all’intento di ricerca dell’utente infine, le keyword si suddividono in:

  • informational: ricerche volte a ottenere informazioni su un certo argomento, ad esempio cos’è la SEO
  • navigational: ricerche volte a compiere un’azione, per esempio chiedere un preventivo. Nel nostro caso: web agency SEO Napoli
  • transactional: ricerche volte a raggiungere uno specifico sito web, per esempio Adsolut web agency SEO

Come scegliere le parole chiave per provare a posizionarsi?

Per trovare e scegliere le proprie keyword di interesse esistono molti strumenti che vedremo più avanti e che permettono anche di fare un’attenta valutazione del posizionamento dei competitor: se la parola chiave che ti interessa è già “presa” da un colosso del settore, è inutile andare a competere.

Meglio posizionarsi per una keyword long tail, a coda lunga, cioè più discorsiva e meno cercata dagli utenti, ma per la quale hai più possibilità di posizionarti in prima pagina.

Tutto questo ti sembra complesso?

Lo è, ma niente paura. Un esperto SEO sa bene come destreggiarsi tra gli aggiornamenti dell’algoritmo di Google, le necessità del web design e quelle del marketing e ha a disposizione diversi strumenti per ottimizzare il posizionamento di un sito sui motori di ricerca.

la SEO Audit

La SEO Audit è un’analisi che fornisce indicazioni importanti su tutti quegli elementi che possono influenzare il posizionamento di un sito sui motori di ricerca.

Una buona SEO Audit è il punto di partenza per impostare correttamente una strategia SEO, scegliere strumenti e techiche più adeguati per fare un buon lavoro di indicizzazione e posizionamento di un sito web.

La SEO Audit analizza tutti quegli aspetti che possono influenzare il posizionamento di un sito web, quindi gli aspetti tecnici e strutturali, come il web design, la sitemap etc. e gli aspetti legati ai contenuti, cioè i testi, le descrizioni delle schede prodotto, gli articoli di blog etc.

A questi aspetti si aggiungono quelli esterni, relativi ai links in ingresso al proprio sito, e tutti quegli elementi come l’anzianità del domino, la velocità del server e il comportamento degli utenti sul sito che pure ne influenzano il posizionamento. Infine la SEO Audit confronta questa struttura con quella degli altri siti concorrenti per ottenere un quadro complessivo della “salute” di un sito web.

Fare SEO: strumenti e best practice

Esistono diversi tool e best practice che permettono di fare una buona SEO Audit e iniziare a pianificare una strategia SEO adeguata alle esigenze del tuo settore e del tuo e-commerce. Le best practice riguardano principalmente l’analisi e la ricerca di parole chiave per le quali indicizzarsi, con un occhio sempre puntato ai competitors, l’analisi dei backlinks di un sito web e lo studio delle principali domande che gli utenti rivolgono ai motori di ricerca.

Gli strumenti che consentono di fare questo lavoro sono per la maggior parte in versione freemium, cioè hanno delle funzionalità di base gratuite che si possono ampliare acquistando un piano a pagamento.

Seozoom e SemRush sono due SEO suite per l’analisi delle parole chiave. Permettono di gestire un progetto SEO dall’inizio alla fine monitorando i competitors, le parole chiave organiche e a pagamento e la link building. In particolare SeoZoom è un tool che si rivolge al mercato italiano con oltre 20 milioni di keyword monitorate in lingua italiana.

Ahrefs è uno strumento di analisi, monitoraggio e controllo dei backlink, che fornisce indicazioni utili sulla quantità, tipologia e qualità dei link in ingresso al tuo sito web al fine di verificarne l’affidabilità.

Answer the Public è un tool gratuito che raccoglie tutti i suggerimenti di ricerca di Bing e di Google Suggest, dando indicazioni su quali sono le domande più frequenti che gli utenti rivolgono ai motori di ricerca in un determinato settore. Molto utile per pianificare una strategia di SEO Copywriting.

La tavola periodica della SEO è un vero e proprio punto di riferimento per i professionisti del settore. Realizzata da Danny Sullivan, la tavola periodica della SEO viene aggiornata periodicamente ogni volta che cambia l’algoritmo di Google e contiene i 200 principali fattori di ranking secondo il motore di ricerca, organizzati in base alla loro importanza.

Questi fattori si suddividono in 7 categorie:

  • Content, riguardanti i contenuti del sito e la loro struttura
  • Architecture, relativi all’architettura del sito web, per esempio la sitemap
  • HTML, relativi all’ottimizzazione di un sito web lato codice
  • Trust, riguardanti all’affidabilità e all’autorevolezza del dominio
  • Link, riguardanti la link building, cioè la presenza di link in entrata e uscita al sito web
  • Personal, relativi agli effetti sul posizionamento della personalizzazione dei risultati di ricerca
  • Social, relativi all’influenza delle azioni compiute sui social media sul posizionamento del sito

SEO on page e SEO off page

Una buona strategia SEO si suddivide in SEO on the page e SEO off the page.

La SEO on page o SEO on site indica le attività SEO che si svolgono su un sito web e si suddivide in attività di ottimizzazione del codice HTML e attività di ottimizzazione dei testi e delle immagini presenti all’interno delle varie pagine di un sito web.

La SEO off page invece indica quelle attività di ottimizzazione SEO che si svolgono al di fuori del proprio sito web e riguardano la link building, cioè la gestione dei link in ingresso verso il proprio sito, che sono un aspetto importante per costruirne l’autorevolezza o ad esempio le condivisioni sui social networks.

White Hat e Black Hat SEO: differenze

Un’altra distinzione da fare è tra la SEO White Hat e Black Hat.

La SEO White Hat è un insieme di tecniche SEO che mirano a far salire gradualmente il posizionamento di un sito nei motori di ricerca utilizzando pratiche consentite e accettate dai motori di ricerca, come ad esempio la realizzazione di contenuti di qualità.

La SEO Black Hat invece è un insieme di tecniche non approvate da Google, che ha come obiettivo quello di posizionare velocemente un sito tra i primi risultati della SERP. Il rischio però è che il sito venga penalizzato o bannato una volta che lo spider di Google si accorge di queste pratiche ingannevoli.

Strategie SEO on page: SEO Copywriting e ottimizzazione dei testi

“Content is king”, diceva Bill Gates negli anni Novanta. Mai affermazione è più vera quando si parla di SEO. I contenuti sono la parte più importante di ogni strategia SEO, quella a cui dedicare maggiore cura.

Cosa si intende per contenuti?

Tutto ciò che si trova all’interno delle pagine del tuo sito, in forma di testi ma anche di immagini (dell’ottimizzazione dei contenuti visivi parleremo nel prossimo paragrafo).

Ottimizzare i contenuti di un sito web in ottica SEO significa fare in modo che i testi offrano informazioni coerenti e utili agli utenti che navigano all’interno del sito. Ricordi cosa abbiamo detto all’inizio? Per ragionare come Google devi mettere gli utenti al centro.

La SEO Copywriting è quella branca della SEO che si occupa proprio della redazione di contenuti ottimizzati in ottica SEO. Che si tratti dei testi di presentazione dell’azienda, delle schede di descrizione dei servizi o delle schede prodotto, fino agli articoli del blog, ogni testo presente all’interno del sito deve essere concepito per soddisfare richieste specifiche dell’utente.

Questo significa che deve essere:

  • denso, cioè ricco di informazioni utili
  • originale, cioè unico, non copiato da altri

La bravura del SEO Copywriting consiste proprio nel conciliare queste esigenze con quelle relative all’ottimizzazione, cioè all’inserimento delle parole chiave all’interno del testo in modo naturale, senza rinunciare alla scorrevolezza del testo che garantisce una lettura piacevole.

Strategie SEO on page: l’ottimizzazione del codice

L’ottimizzazione del codice è fondamentale per “guidare” lo spider di Google e fargli capire meglio di cosa parlano le pagine del nostro sito.

Gli elementi a cui prestare attenzione sono:

  • sitemap e struttura del sito, che deve essere gerarchica e dettagliata, per permettere allo spider di orientarsi all’interno del sito web
  • metatitle delle pagine, che deve essere coerente con il loro contenuto. Possibilmente deve contenere la parola chiave principale per cui si è scelto di indicizzare quella pagina
  • metadescription, compare subito sotto al title nei risultati di ricerca, ed è importante per fornire anche all’utente indicazioni circa il contenuto della pagina
  • tag heading, utili a suddividere il testo in paragrafi e a far capire sia al bot sia agli utenti di cosa parla il contenuto della pagina. Possibilmente devono contenere le parole chiave correlate
  • Attributo alternativo (o tag alt) nelle immagini, è il testo alternativo da inserire come “descrizione” dell’immagine per il bot. Deve essere coerente sia rispetto a ciò che è rappresentato nell’immagine sia rispetto al contenuto della pagina
  • url, devono essere ottimizzati in modo da eliminare i caratteri speciali che il bot non può leggere, come ad esempio i punti interrogativi o gli accenti, e devono coincidere con il tag title della pagina

Strategie SEO off page: link building e link earning

La link building è la più importante tecnica della SEO off page, e consiste nella gestione dei link in uscita e soprattutto in ingresso al proprio sito web. Google infatti premia le pagine che sono linkate in altri siti web, questo partendo dal presupposto che linkare una pagina web sia un modo di premiarne l’utilità condividendola con i propri lettori.

A questi link in ingresso Google attribuisce un punteggio, chiamato link juice che dipende da diversi fattori:

  • la quantità di link che puntano alla pagina in questione, cioè quanti siti l’hanno citata
  • la qualità dei link, ovvero l’autorevolezza del sito da cui provengono (avere un link al proprio sito su La Repubblica non è la stessa cosa che averlo su un giornale di provincia. Addirittura se il link proviene da un sito penalizzato o di scarsa qualità anche la pagina linkata può esser penalizzata)
  • la pertinenza tra la pagina di provenienza e quella che riceve il link in ingresso, che devono parlare dello stesso argomento
  • la corrispondenza dell’anchor text con l’argomento affrontato nella pagina linkata

Uno dei modi più efficaci di fare link building è la link earning, ovvero il tentativo di guadagnare link in ingresso “naturali” creando delle risorse, come articoli di blog e altre tipologie di contenuti, che risultino interessanti al punto da spingere altri utenti a condividerle.

Ancora, si può costruire la propria reputazione online con la link building facendo digital PR, cioè intrattenendo relazioni digitali con influencer o esperti che operano nel nostro settore di riferimento, e facendo guest blogging, cioè creando delle risorse da pubblicare su altri siti o blog disposti ad ospitare contenuti di terze parti contenenti un link al proprio sito.

Fare Seo a Napoli: Local SEO

Sapevi che 1 ricerca su 3 effettuata su Google riguarda un’azienda locale?

Se hai una sede fisica fare Local SEO è fondamentale per farti trovare e raggiungere dai tuoi clienti.

Per fare Local SEO la prima cosa da fare è procedere all’ottimizzazione della pagina Google My Business, un’evoluzione di Google Plus dedicata alle imprese che integra al suo interno alcune funzionalità di Google Places e Google Maps.

Curare il profilo My Business ti permette di inserire il numero di telefono e l’indirizzo, in modo che i tuoi clienti possano raggiungerti facilmente. Ricorda che anche le recensioni contano per il posizionamento locale.

SEO per ecommerce

Se hai deciso di vendere i tuoi prodotti online fare in modo che i tuoi clienti ti trovino è una necessità. Affiché il tuo business abbia successo devi fare in modo che ciascuno dei prodotti/servizi che vendi sia correttamente indicizzato per le parole chiave con le quali solitamente gli utenti lo cercano online.

La SEO per ecommerce richiede un importante lavoro di SEO copywriting che si incentra sull’ottimizzazione delle schede prodotto: per vincere la guerra contro i marketplace, titani del web come Amazon, l’unico modo è creare delle schede prodotto dettagliate, ricche di informazioni utili per gli utenti e i motori di ricerca e allo stesso tempo originali e accattivanti.

SEO: conclusioni

In questo articolo ti abbiamo fornito una definizione di SEO, ti abbiamo spiegato come funziona un motore di ricerca e quali sono le best practice SEO, i SEO tools e le tecniche più utilizzate per iniziare a impostare una corretta strategia di indicizzazione e posizionamento del tuo sito web.

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