05 / 06 / 2023

Se hai deciso di avviare un business online avere un sito internet non basta.
Una volta realizzato il tuo sito web il primo obiettivo deve essere quello di farti trovare dai tuoi potenziali clienti che cercano su internet i prodotti/servizi che vendi.
Ecco perché hai bisogno di una strategia SEO.
La rete oggi è un mare magnum, un oceano di contenuti dalle profondità insondate. Ogni giorno vengono prodotte e messe online centinaia e centinaia di nuove pagine web destinate a cadere nell’oblio perché non correttamente ottimizzate per i motori di ricerca.
Per evitare di annegare nell’iperproduzione di contenuti, il tuo sito deve fare la differenza.
La SEO ti aiuta a salire a galla in questo mare e a restarci, facendo in modo che il tuo sito compaia tra i primi risultati di ricerca per le parole chiave che ti interessano.
La SEO (Search Engine Optimization) è, come suggerisce l’acronimo in inglese, l’ottimizzazione per i motori di ricerca. La SEO indica quell’insieme di attività che hanno come obiettivo quello di migliorare la visibilità di un sito web sui motori di ricerca (come Google, Yahoo!, Bing etc.) in modo da posizionarlo tra i primi risultati della SERP (Search Engine Research Page), cioè la pagina dei risultati che il motore restituisce in risposta a una specifica ricerca effettuata da un utente.
Come si fa a migliorare questa visibilità?
Ci sono 3 aspetti di cui una strategia SEO deve tenere conto nella sua fase iniziale.
Prima di continuare è importante fare una doverosa distinzione tra SEO e SEA, che insieme costituiscono la SEM. La SEA, Search Engine Advertising è un insieme di attività di indicizzazione a pagamento, che si attua tramite il circuito Google Adwords e consente di creare delle campagne sponsorizzate su Google per far comparire il proprio sito in cima alla SERP.
Insieme, SEO e SEA formano la SEM, Search Engine Marketing, cioè tutte le attività di marketing sui motori di ricerca, che possono quindi essere sia a pagamento sia organiche. Fare questa distinzione è fondamentale per capire che d’ora in poi, quando parleremo di SEO, ci riferiremo esclusivamente a attività di posizionamento “organico” sui motori di ricerca, cioè non a pagamento.
Per fare una buona SEO bisogna innanzitutto capire come funzionano i motori di ricerca.
L’obiettivo di un motore di ricerca è quello di fornire ai suoi utenti i risultati migliori, cioè i più pertinenti rispetto alle parole chiave digitate, alla query e alle intenzioni di ricerca.
Per restituire questi risultati, il motore di ricerca si avvale di robot, anche detti spider o crawler, che scandagliano costantemente la rete alla ricerca delle pagine web che meglio soddisfano le domande degli utenti, le cataloga e le ordina in base alle query più frequenti.
Ecco come funziona un crawler:
Google è in assoluto il motore di ricerca più utilizzato dagli utenti web.
Come abbiamo spiegato, anche Google si avvale di un robot, detto Google Bot, per analizzare i siti web e ordinarli per pertinenza all’interno delle sue pagine di risultati, le SERP (Search Engine Results Page).
L’obiettivo, così come per gli altri motori di ricerca, è quello di offrire agli utenti la migliore esperienza di navigazione possibile: l’interesse di Google, che è alla base della sua stessa ragione di essere, è quello di fornire risposte utili alle persone che lo utilizzano.
Per questo motivo i criteri di analisi e selezione dei risultati migliori, il famoso algoritmo di Google, cambiano continuamente: si evolvono insieme al comportamento degli utenti e in base alle loro query.
Capire questo aspetto è fondamentale per farsi un’idea di come ragiona Google: nessuno conosce i segreti del suo algoritmo, ma non bisogna mai dimenticare che il motore di ricerca ragiona sempre in ottica customer-centric, cioè interamente centrata sull’utente e i suoi bisogni.
Attualmente sono due gli aspetti principali della Google Search che una buona strategia SEO deve necessariamente tenere in considerazione:
La maggior parte degli utenti oggi naviga da smartphone e utilizza Google Search Assistant per effettuare ricerche online, ecco perché Google ha interesse a premiare quelle pagine web che rispondono meglio a queste tipologie di ricerca e esigenze dei suoi utenti.
Questo significa che per fare una buona SEO oggi è impossibile non tenere conto:
Google aggiorna il suo algoritmo almeno una volta ogni 6 mesi. Ogni volta che lo fa, bisogna ricalibrare la SEO di un sito per fare in modo che risponda in maniera efficace ai nuovi criteri di selezione di Google.
In caso contrario, il sito in questione rischia di essere penalizzato dal motore, quindi di non essere più mostrato tra i primi risultati di ricerca. Attualmente Google può contare su due algoritmi che fanno il “lavoro sporco”:
Il punto di partenza di ogni strategia SEO che si rispetti è: ragionare come Google.
Quindi: mettere l’utente al centro.
Il passo successivo consiste nell’individuare le parole chiave per le quali posizionare il proprio sito web, a seconda del proprio mercato di riferimento, della sfera di interesse e delle scelte dei competitor.
Le keyword si differenziano in base alla loro lunghezza e complessità, in base alla pertinenza e alla rilevanza rispetto al proprio settore di interesse e in base all’intento di ricerca dell’utente.
In base alla lunghezza distinguiamo:
In base alla pertinenza rispetto al proprio settore di interesse si distinguono:
In base all’intento di ricerca dell’utente infine, le keyword si suddividono in:
Per trovare e scegliere le proprie keyword di interesse esistono molti strumenti che vedremo più avanti e che permettono anche di fare un’attenta valutazione del posizionamento dei competitor: se la parola chiave che ti interessa è già “presa” da un colosso del settore, è inutile andare a competere.
Meglio posizionarsi per una keyword long tail, a coda lunga, cioè più discorsiva e meno cercata dagli utenti, ma per la quale hai più possibilità di posizionarti in prima pagina.
Tutto questo ti sembra complesso?
Lo è, ma niente paura. Un esperto SEO sa bene come destreggiarsi tra gli aggiornamenti dell’algoritmo di Google, le necessità del web design e quelle del marketing e ha a disposizione diversi strumenti per ottimizzare il posizionamento di un sito sui motori di ricerca.
La SEO Audit è un’analisi che fornisce indicazioni importanti su tutti quegli elementi che possono influenzare il posizionamento di un sito sui motori di ricerca.
Una buona SEO Audit è il punto di partenza per impostare correttamente una strategia SEO, scegliere strumenti e techiche più adeguati per fare un buon lavoro di indicizzazione e posizionamento di un sito web.
La SEO Audit analizza tutti quegli aspetti che possono influenzare il posizionamento di un sito web, quindi gli aspetti tecnici e strutturali, come il web design, la sitemap etc. e gli aspetti legati ai contenuti, cioè i testi, le descrizioni delle schede prodotto, gli articoli di blog etc.
A questi aspetti si aggiungono quelli esterni, relativi ai links in ingresso al proprio sito, e tutti quegli elementi come l’anzianità del domino, la velocità del server e il comportamento degli utenti sul sito che pure ne influenzano il posizionamento. Infine la SEO Audit confronta questa struttura con quella degli altri siti concorrenti per ottenere un quadro complessivo della “salute” di un sito web.
Esistono diversi tool e best practice che permettono di fare una buona SEO Audit e iniziare a pianificare una strategia SEO adeguata alle esigenze del tuo settore e del tuo e-commerce. Le best practice riguardano principalmente l’analisi e la ricerca di parole chiave per le quali indicizzarsi, con un occhio sempre puntato ai competitors, l’analisi dei backlinks di un sito web e lo studio delle principali domande che gli utenti rivolgono ai motori di ricerca.
Gli strumenti che consentono di fare questo lavoro sono per la maggior parte in versione freemium, cioè hanno delle funzionalità di base gratuite che si possono ampliare acquistando un piano a pagamento.
Seozoom e SemRush sono due SEO suite per l’analisi delle parole chiave. Permettono di gestire un progetto SEO dall’inizio alla fine monitorando i competitors, le parole chiave organiche e a pagamento e la link building. In particolare SeoZoom è un tool che si rivolge al mercato italiano con oltre 20 milioni di keyword monitorate in lingua italiana.
Ahrefs è uno strumento di analisi, monitoraggio e controllo dei backlink, che fornisce indicazioni utili sulla quantità, tipologia e qualità dei link in ingresso al tuo sito web al fine di verificarne l’affidabilità.
Answer the Public è un tool gratuito che raccoglie tutti i suggerimenti di ricerca di Bing e di Google Suggest, dando indicazioni su quali sono le domande più frequenti che gli utenti rivolgono ai motori di ricerca in un determinato settore. Molto utile per pianificare una strategia di SEO Copywriting.
La tavola periodica della SEO è un vero e proprio punto di riferimento per i professionisti del settore. Realizzata da Danny Sullivan, la tavola periodica della SEO viene aggiornata periodicamente ogni volta che cambia l’algoritmo di Google e contiene i 200 principali fattori di ranking secondo il motore di ricerca, organizzati in base alla loro importanza.
Questi fattori si suddividono in 7 categorie:
Una buona strategia SEO si suddivide in SEO on the page e SEO off the page.
La SEO on page o SEO on site indica le attività SEO che si svolgono su un sito web e si suddivide in attività di ottimizzazione del codice HTML e attività di ottimizzazione dei testi e delle immagini presenti all’interno delle varie pagine di un sito web.
La SEO off page invece indica quelle attività di ottimizzazione SEO che si svolgono al di fuori del proprio sito web e riguardano la link building, cioè la gestione dei link in ingresso verso il proprio sito, che sono un aspetto importante per costruirne l’autorevolezza o ad esempio le condivisioni sui social networks.
Un’altra distinzione da fare è tra la SEO White Hat e Black Hat.
La SEO White Hat è un insieme di tecniche SEO che mirano a far salire gradualmente il posizionamento di un sito nei motori di ricerca utilizzando pratiche consentite e accettate dai motori di ricerca, come ad esempio la realizzazione di contenuti di qualità.
La SEO Black Hat invece è un insieme di tecniche non approvate da Google, che ha come obiettivo quello di posizionare velocemente un sito tra i primi risultati della SERP. Il rischio però è che il sito venga penalizzato o bannato una volta che lo spider di Google si accorge di queste pratiche ingannevoli.
“Content is king”, diceva Bill Gates negli anni Novanta. Mai affermazione è più vera quando si parla di SEO. I contenuti sono la parte più importante di ogni strategia SEO, quella a cui dedicare maggiore cura.
Cosa si intende per contenuti?
Tutto ciò che si trova all’interno delle pagine del tuo sito, in forma di testi ma anche di immagini (dell’ottimizzazione dei contenuti visivi parleremo nel prossimo paragrafo).
Ottimizzare i contenuti di un sito web in ottica SEO significa fare in modo che i testi offrano informazioni coerenti e utili agli utenti che navigano all’interno del sito. Ricordi cosa abbiamo detto all’inizio? Per ragionare come Google devi mettere gli utenti al centro.
La SEO Copywriting è quella branca della SEO che si occupa proprio della redazione di contenuti ottimizzati in ottica SEO. Che si tratti dei testi di presentazione dell’azienda, delle schede di descrizione dei servizi o delle schede prodotto, fino agli articoli del blog, ogni testo presente all’interno del sito deve essere concepito per soddisfare richieste specifiche dell’utente.
Questo significa che deve essere:
La bravura del SEO Copywriting consiste proprio nel conciliare queste esigenze con quelle relative all’ottimizzazione, cioè all’inserimento delle parole chiave all’interno del testo in modo naturale, senza rinunciare alla scorrevolezza del testo che garantisce una lettura piacevole.
L’ottimizzazione del codice è fondamentale per “guidare” lo spider di Google e fargli capire meglio di cosa parlano le pagine del nostro sito.
Gli elementi a cui prestare attenzione sono:
La link building è la più importante tecnica della SEO off page, e consiste nella gestione dei link in uscita e soprattutto in ingresso al proprio sito web. Google infatti premia le pagine che sono linkate in altri siti web, questo partendo dal presupposto che linkare una pagina web sia un modo di premiarne l’utilità condividendola con i propri lettori.
A questi link in ingresso Google attribuisce un punteggio, chiamato link juice che dipende da diversi fattori:
Uno dei modi più efficaci di fare link building è la link earning, ovvero il tentativo di guadagnare link in ingresso “naturali” creando delle risorse, come articoli di blog e altre tipologie di contenuti, che risultino interessanti al punto da spingere altri utenti a condividerle.
Ancora, si può costruire la propria reputazione online con la link building facendo digital PR, cioè intrattenendo relazioni digitali con influencer o esperti che operano nel nostro settore di riferimento, e facendo guest blogging, cioè creando delle risorse da pubblicare su altri siti o blog disposti ad ospitare contenuti di terze parti contenenti un link al proprio sito.
Sapevi che 1 ricerca su 3 effettuata su Google riguarda un’azienda locale?
Se hai una sede fisica fare Local SEO è fondamentale per farti trovare e raggiungere dai tuoi clienti.
Per fare Local SEO la prima cosa da fare è procedere all’ottimizzazione della pagina Google My Business, un’evoluzione di Google Plus dedicata alle imprese che integra al suo interno alcune funzionalità di Google Places e Google Maps.
Curare il profilo My Business ti permette di inserire il numero di telefono e l’indirizzo, in modo che i tuoi clienti possano raggiungerti facilmente. Ricorda che anche le recensioni contano per il posizionamento locale.
Se hai deciso di vendere i tuoi prodotti online fare in modo che i tuoi clienti ti trovino è una necessità. Affiché il tuo business abbia successo devi fare in modo che ciascuno dei prodotti/servizi che vendi sia correttamente indicizzato per le parole chiave con le quali solitamente gli utenti lo cercano online.
La SEO per ecommerce richiede un importante lavoro di SEO copywriting che si incentra sull’ottimizzazione delle schede prodotto: per vincere la guerra contro i marketplace, titani del web come Amazon, l’unico modo è creare delle schede prodotto dettagliate, ricche di informazioni utili per gli utenti e i motori di ricerca e allo stesso tempo originali e accattivanti.
In questo articolo ti abbiamo fornito una definizione di SEO, ti abbiamo spiegato come funziona un motore di ricerca e quali sono le best practice SEO, i SEO tools e le tecniche più utilizzate per iniziare a impostare una corretta strategia di indicizzazione e posizionamento del tuo sito web.